Onorevoli Colleghi! - Il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione del nostro Paese ha prodotto, negli ultimi decenni, molteplici conseguenze sia sul piano culturale sia per quanto riguarda gli aspetti economici e sociali.
      L'accelerazione dei processi che determinano l'invecchiamento della popolazione e l'intensità di queste trasformazioni si sono, peraltro, connesse al declino della natalità, che ha portato il nostro Paese al di sotto dei Paesi tradizionalmente caratterizzati da bassi livelli di fecondità, quali la Francia e la Svezia. Anche le proiezioni per i prossimi decenni confermano questo andamento demografico, nonchè un possibile ulteriore incremento del fenomeno.
      L'impreparazione ad affrontare le questioni relative alla crescita della popolazione anziana è innanzitutto culturale. Questa impreparazione può essere colta proprio nella scarsa consapevolezza di queste trasformazioni e nell'assenza di strumenti che rispondano alla richiesta di

 

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soggettività, di inclusione sociale e di protagonismo che proviene dagli anziani. Una conferma del ritardo culturale che permea la mentalità italiana, peraltro, proviene dalla sottostima del segmento di mercato destinato agli anziani, pur nella accresciuta disponibilità economica di questa quota. Il nostro sistema formativo è un ulteriore esempio: gli operatori dei servizi sanitari e sociali non hanno la possibilità di utilizzare adeguati percorsi scolastici ed universitari. Eppure la risorsa «anziani» resta una delle principali ricchezze di ogni società evoluta, soprattutto per la vastità di conoscenze e di capacità e la possibilità di utilizzare tali conoscenze per educare e contribuire alla elevazione cognitiva e professionale dei più giovani. Le attività socialmente utili in cui è possibile impiegare la popolazione anziana possono, infatti, variare dalle attività di tutoraggio e di insegnamento nei corsi professionali, alle iniziative di carattere culturale, dal recupero del territorio alla salvaguardia dell'ambiente e all'assistenza ai soggetti svantaggiati. Il contributo della risorsa «anziani» al miglioramento dei servizi al cittadino ed al miglioramento della qualità della vita può generare forti potenzialità. L'obiettivo della proposta di legge è pertanto quello di consentire agli enti locali, anche attraverso le associazioni di volontariato e le cooperative di solidarietà, di impiegare i soggetti anziani in quelle attività socialmente rilevanti che sono proprie e funzionali alla terza età.
      Il progetto in esame si può coordinare con le attività destinate ai giovani nell'ambito della istituzione del «servizio civile per i giovani» vista come opportunità di impiegare e di formare le giovani generazioni in attività di utilità sociale, attraverso la definizione di iniziative insieme agli enti locali.
      Si tratta di una proposta di legge quadro che semplifica le procedure e, nel contempo, realizza un riferimento nella legislazione nazionale rispetto ad interventi che molti enti locali già stanno da tempo proponendo e realizzando. Obiettivo prioritario della presente proposta di legge, tuttavia, è quello di stanziare un contributo, a titolo promozionale, a carico del bilancio dello Stato, per compartecipare alla progettazione, alla diffusione e allo sviluppo di queste iniziative.
      L'articolo 1 della proposta di legge definisce i soggetti interessati, ovvero gli enti locali, nonché le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le cooperative di solidarietà sociale e le ONLUS. Si considerano persone anziane quelle che hanno compiuto sessanta anni e che sono titolari di pensione ovvero risultano casalinghe.
      L'affidamento delle attività, secondo l'articolo 2, avviene mediante contratto di diritto privato. È previsto un compenso e la facoltà per l'anziano di recedere dal contratto senza preavviso. Queste prestazioni non comportano l'instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato mentre è prevista la stipula di una polizza assicurativa in favore degli anziani impegnati contro il rischio di infortuni e contro il rischio di responsabilità civile verso terzi. Si tratta, pertanto, di prestazioni lavorative che possono essere definite dal punto di vista contrattuale nell'ambito della cosiddetta «parasubordinazione».
      Particolarmente qualificante è l'articolo 3, che definisce l'ambito operativo della presente proposta di legge. I lavori socialmente utili per gli anziani, infatti, realizzano un intervento in settori sostanzialmente diversi rispetto ai lavori socialmente utili individuati dalla normativa prevista per i cassintegrati ed i giovani disoccupati. Elemento decisivo è, infatti, la funzione di insegnamento nei corsi professionali e di tutoraggio verso i più giovani. Altre attività sono quelle di sorveglianza, di manutenzione e recupero dell'ambiente, di animazione, gestione e custodia presso i musei, le biblioteche, i centri sociali o sportivi, eccetera. Particolarmente rilevante, nell'ambito operativo delle attività, è inoltre la possibilità di realizzare iniziative a sostegno dell'artigianato locale, nonché le attività di assistenza, anche domiciliare, ai soggetti più deboli. In questo caso gli anziani possono partecipare o promuovere attività di volontariato e di cooperazione sociale.
 

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      La gestione dell'attività viene stabilita dall'articolo 4. L'affidamento delle attività avviene in applicazione di criteri stabiliti dalle pubbliche amministrazioni promotrici, che provvedono al finanziamento delle prestazioni attraverso le disponibilità esistenti nei propri capitoli di bilancio. L'articolo 5 stabilisce le caratteristiche dei compensi, da considerare quali redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente o, per i titolari di pensione sociale o integrata al minimo, quali sussidi a titolo assistenziale.
      La normativa stabilisce inoltre la programmazione degli interventi da parte delle regioni ed attribuisce, all'articolo 7, a carico del bilancio dello Stato, un contributo, nell'ordine di 25 milioni di euro nel triennio 2006-2008, per favorire il sostegno alla promozione delle iniziative e dei progetti promossi. La proposta di legge realizza, quindi, un intervento che prevede un costo piuttosto limitato, le cui ripercussioni positive in campo sociale ed economico sembrano riscontrabili nell'immediato.
 

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